martedì 27 luglio 2010

I pazzi della metropolitana

Qui Jerry

Per andare a lavoro devo prendere la metropolitana.
Mezzora.
Circa venti fermate di verde (metro 2, Milano).
Si le avevo contate ma adesso non me le ricordo, mi sembrava stupido segnarmi il numero.
C'è già abbastanza gente strana in metropolitana, non era il caso di aggiungere anche quello che conta e si tira giù il numero esatto di fermate.
A questo proposito
Non mi piace l'aggancio ma non importa
Dicevo
A questo proposito
Stando sottoterra per un'ora al giorno è facile perdersi nell'osservare gli altri passeggeri, lo si fa un po' tutti.
I più individuabili sono i matti. E' pieno di matti là fuori. Tra oggi e ieri me ne sono capitati, anzi capitate, due.
La prima era una signora tra i quaranta e i quarantacinque.
Nulla di che. Si è seduta davanti a me e ha iniziato a fissarmi. Dritto negli occhi. La cosa è andata avanti per diversi minuti, tanto che dopo un po' ho voltato lo sguardo e ho visto che (mi?) stava sorridendo.
Poi ha cambiato obbiettivo.
Molto più angosciante quella di stamattina.
C'era una signora molto, molto obesa (e, non ho visto bene perchè non ero di fronte, ma forse con pure qualcosa che non andava con il viso), che conversava tranquillamente al telefono.
Di fronte a lei si siede una signora sulla mezza età, assolutamente normale, con gli occhiali da sole.
Ha inquadrato subito la signora davanti a lei e ha assunto un'espressione di disgusto. Non molto evidente, ma percepibile.
E fin qui mi direte sticazzi.
Poi ha iniziato a parlare in contemporanea alla signora. Non so se ripetendo o che. Io ho avuto l'impressione che stesse parlando male sottovoce della signora obesa al telefono.
Poi ho notato sul lato del volto una vena pulsare. E ho visto che digrignava i denti. La signora di mezza età odiava la cicciona, non so perchè, non sembrava pazza.
Ma avete presente la puntata dei griffin dove c'è il fratello di Lois che vuole ammazzare tutti i ciccioni?
Tipo.
Di fianco a questa c'era un signore sulla sessantina. Maglietta a righe bianche e blu, pinocchietto, calze in pandan con la maglietta.
Si, uno blu, uno bianco.
Ho provato stima.
Cosa c'entra questo con le due pazze? Non lo so, era lì

martedì 20 luglio 2010

I fidanzati hanno rotto il cazzo

Qui Jerry

Buonasera, oggi per "Il mondo della natura" parleremo dei fidanzati.

I fidanzati, secondo norma e regola, pascolano tranquilli con il proprio corrispettivo femminile, intrattenendo normali e pacifici rapporti con altri fidanzati, relativi corrispettivi femminili, nonché altri esemplari non associati.

Fa eccezione, per la specie che stiamo considerando, l'esemplare non associato che ha intrattenuto rapporti di varia natura con il corrispettivo femminile in tempi anteriori al fidanzato in questione. Anche se si tratta di rapporti avulsi da connotati riproduttivi.

Il fidanzato, in questo senso, osteggia il rapporto tra il proprio corrispettivo femminile e l'esemplare maschile non associato con il quale vanta un rapporto retrodatato.
Questo comportamento, dettato perlopiù da un'innata insicurezza e senso di inferiorità rispetto all'esemplare non associato (visto come minaccia e per questo osteggiato), si manifesta in svariati e curiosi modi.

In linea generale, il fidanzato naturalmente cerca in tutti i modi di impedire un incontro privato tra il corrispettivo femminile e l'esemplare non associato con rapporto retrodatato (d'ora in poi "esarr"), nonostante avvenga in ore diurne, in luoghi pubblici e con intervalli di settimane o mesi. Potranno quindi sopraggiungere la classica scenata di gelosia o la richiesta diretta (o "per pietà"). Recentemente sono stati osservati comportamenti sorprendentemente complessi per la categoria in questione, chiamata "tecnica indiretta", che prevede l'utilizzo di sotterfugi o scuse terze per impedire l'incontro, o, peggio, per essere presenti all'incontro.

In questa ultima eventualità osservatori esterni hanno segnalato una ricorrenza della seguente dinamica: il corrispettivo femminile tenderà a stabilire un dialogo a due con l'esarr, mentre il fidanzato dovrà rassegnarsi ad un ruolo (seppur temporaneamente) marginale, per poi cercare di riprendersi spazio e autorità con rapide invettive.

Nel caso specifico di un esarr particolarmente prodigo in suggerimenti personali sui rapporti parentali, gli studiosi sono stati sorpresi dall'osservare in più casi lo stesso fenomeno: il fidanzato alza la voce, insulta il corrispettivo femminile colpevole di avere poco carattere (ignorandone il paradosso), e con toni padronali delinea il comportamento "giusto".

Proponiamo a titolo di esempio qualche altro comportamento osservato

- In caso di colloquio privato tra l'esarr e il corrispettivo femminile, aprire (senza badare all'evidenza del gesto) eventuali porte chiuse per ascoltare e controllare. In alternativa, origliare.

- In caso di incontri collegiali, ignorare l'esarr

- Approfittare della presenza di terze persone per descrivere i rapporti carnali con il corrispettivo, abbondando di gesti e termini volgari (famoso fu il "vuole due mani". accompagnare con mani poste a piramide)

Il fidanzato, tuttavia, è tendenzialmente all'oscuro del fatto che il corrispettivo femminile informi spontaneamente l'esarr sui comportamenti del detto fidanzato. Lo scopo è quello di mantenere con l'esarr un canale privilegiato, una sorta di investimento per tempi o momenti migliori.

Grazie per l'ascolto

venerdì 16 luglio 2010

L'umbert

Qui Francesco

«Berlusconi è la materializzazione di un sogno antico, accarezzato da quel tale Licio Gelli... Andate a rileggervi il Piano di rinascita... Forza Italia è un partito tutt'altro che nuovo, è la riedizione - con lo stile e i mezzi degli anni Novanta - delle "premonizioni" gelliane. Al pari della Loggia P2, il partito berlusconiano è un'invenzione di uomini di potere, una creatura costruita in laboratorio e messa in circolo attraverso il monopolio televisivo privato... La P2 era nata per tutelare grandi interessi affaristico-massonici attraverso il diretto controllo del potere politico e dei corpi dello Stato; Forza Italia nasce allo scopo di perseverare il potere politico-affaristico del gruppo Fininvest e delle "entità" che lo hanno generato, non più tutelati dall'asse di ferro Dc-Psi»

Disse Umberto Bossi nel 1995. Dal suo libro “Tutta la verità” (sic)

“ogni giorno si inventano una P2 o una P6. Sono cose che fanno ridere”

Ha detto Umberto Bossi ieri 16 luglio.

Cosa gli ha fatto cambiare idea, dal 1995?
Forse la condanna a otto mesi per la maxi tangente Enimont (1997)?

Misteri d’Italia.

Tetouan (parte prima)

Ho fatto un viaggio con degli amici.
Si davvero.
Nel nostro peregrinare sostanzialmente casuale siamo approdati a Tetouan.
Città marocchina. Fu città del marocco spagnolo.
Discretamente malcagata dai turisti.
Per delle ragionevoli ragioni.
"Allora domani andiamo là? Bene, segno sto ostello che c'è sulla guida".
Le mappe della lonely planet sono utili quanto un contadino sahrawi (potevo scrivere qualsiasi cosa) in centro a Milano. Ma in realtà se non hai il navigatore, sei fottuto.
E non avevamo il navigatore.
Guidavo io.
"Dove vado?"
"Verso il centro"
"Mi oriento con i muschi sulle palme?"
Insomma "excuse mois s'il vous plait piazza salcazzo" chiesto tra le venti e le trenta volte. Perchè si, era il marocco spagnolo, ma prima era colonia solo francese, e ci sono tizi in divisa ad ogni incrocio, che grazie al cielo parlano in francese.
Parlavo io, francese.
"Francese".
Fatalità vuole che imbrocchiamo le strade giuste e ci capitiamo davvero in piazza salcazzo. Centralissima peraltro.
Dove minchia sta l'ostello.
Non si vede.
Un vigile mi fa spostare la macchina.
Nel frattempo, essendo trascorsi circa dieci secondi, veniamo abbordati da un marocchino che parla l'italiano (come tutti quelli che lo parlano, in marocco) meglio di qualunque immigrato con cui potrete parlare in Italia.
E la cosa mi turba.
"Camicia a righe" mi fa segno di seguirlo per parcheggiare. Ahimè siamo nel traffico e non posso esattamente fuggire. Ma la strada si libera, gli facciamo dei cenni "si no grazie" e fuggiamo.
Si perchè noi pensiamo di avere a che fare con i cugini di quelli che chiedono l'elemosina ai semafori.
Questi sono professionisti.
"Camicia a righe" si mette a correre. Ma VELOCE. Davanti di nuovo tappo. Butto uno sguardo agli specchietti e, come nei migliori film, ci metto quei dieci secondi per comunicare ai colleghi l'arrivo dell'amico.
Fortunatamente la strada si libera di nuovo. Ma lui è LI.
Svolto.
"FIGLI DI PUTTANA"
"Ragazzi abbiamo varcato la frontiera da 3 ore e ci hanno già riconosciuti"
"Guida coglione"
Fatalità ricapitiamo nella piazza di prima. Mi fermo perchè mi sento a casa.
Poi uno degli altri è sorpreso da se stesso per una favolosa idea: guardare in alto.
C'è l'insegna, in alto.
Accosto, saluto il vigile di prima, ci chiedo come sta la famiglia.
In berbero.
Mentre mi intrattengo con il vigile, gli altri scendono a chiedere a sto ostello.
Per non farci mancare nulla, "maglietta blu" li abborda e li porta dentro l'ostello, decantandone le docce calde. (si lo so che stavo parlando col vigile, ma l'ho sentito)
E poi sei in marocco, non puoi non subire l'effetto cocktail party (troppo difficile questa) quando qualcuno parla di docce calde.
Passano svariati minuti, il vigile mi sta parlando del mutuo e sinceramente mi sto anche un po' annoiando a questo punto.
Escono dall'ostello, con "maglietta blu" (d'ora in poi "Abdul").
Si chiama davvero Abdul. Tu probabilmente ti chiami Marco no? Che cazzo vuoi.
O fai Maria di secondo nome. Lui non può chiamarsi Abdul? Razzista.
Salgono in macchina.
Tutti.
Intendo pure Abdul.
"Ragazzi, qualcuno mi spiega?"
"Vai tranquillo, all'ostello era tutto pieno, ci porta lui in un posto che sa"
"Perchè c'è camicia a righe che sorride e ci saluta?"
"Boh"
"Tu va dritto dritto."
E io ci vado, dritto dritto.
Dovete sapere che molte città marocchine sono praticamente divise in due. Da una parte c'è la medina, la città vecchia, che è esattamente uguale a sè stessa, com'era nel medioevo.
Eccezzion fatta per i negozietti che vendono carta igienica e patatine.
Solo carta igienica e patatine.
Fatevi una domanda.
Dall'altra parte c'è la "ville nouvelle", ovvero la città "moderna" per come l'hanno progettata i francesi. Piazza salcazzo era una parte vecchia della ville nouvelle di Tetouan (prendete fiato).
Dritto dritto, c'è la medina.
Parcheggiamo in un cortile dove ci chiederanno due euro (venti dirham circa). Sembra di essere a Baggio, nulla di che eh.
Poi giriamo l'angolo.
Non era il fatto in sè che fosse la medina.
Era l'impressione che sbucasse da un momento all'altro Tarantino per scegliere quell'esatto "posto" dove avremmo poi dormito come set per il suo ultimo film.
Bene, scavalchiamo i rimasugli di verdura marcia. C'è un entrata.
L'insegna, con su scritto "Ostel", è a metà e rovesciata. Ed essendo quella l'unica cosa a certificare l'ostello in quanto tale e non come posto dove fanno combattimento tra i galli (ci sarebbe piaciuto), magari ti fa un certo che.
Piano terra niente, scale, secondo piano uomo sdraiato su divano, ciao uomo del secondo piano sdraiato sul divano.
Terzo piano. C'è una porta aperta, all'interno della quale due tre ragazze si stanno facendo da mangiare.
In lingerie.
Ricordo che siamo in Marocco.
Io non ci faccio caso, un altro pirla come me, un terzo non pervenuto, il quarto capisce, il quinto pensa di aver trovato da rimorchiare.
Camera nostra è quadrata, un 3x3, quattro brandine con dei coloratissimi copriletti blu. Giusto un pelo bruciati dalle sigarette.
Siamo in cinque, si, ma c'è un materasso in terrazza che farà al caso nostro.

Continua

La P3? Non serve

Nei giorni scorsi Flavio Carboni e Denis Verdini sono stati incriminati secondo la cosiddetta “legge p2” o “legge Anselmi”, che nel lontano 1982 rese reato l’associazionismo segreto volto a interferire negli organi dello Stato.
La maggior parte dei quotidiani si sono subito affrettati a chiamare “P3” il gruppetto di politici e “potenti” intorno a Carboni e Verdini.
Effettivamente è la prima volta che viene contestato il reato “nato” dagli scandali della loggia propaganda due del Maestro venerabile Licio Gelli, tuttavia bisogna fare attenzione quando si usano termini scandalistici.
La p2 era una loggia massonica, regolarmente registrata presso il Grande Oriente d’Italia almeno fino alla fine degli anni settanta (quando venne espulsa), aveva il cosiddetto “pièdilista” che fu ragione di scandalo nel 1981 perché conteneva i nomi di moltissimi potenti (generali dei servizi segreti, parlamentari, giornalisti, magistrati, banchieri) e tutto sommato rispettava le regole massoniche previste per le logge appunto “segrete”.
Il termine P3 è quindi improprio perché non abbiamo notizia dell’esistenza di una loggia riconducibile a questi signori. Utilizzarlo è fonte di confusione per i lettori e fornisce strumenti ai loro difensori sulla carta stampata.
Non è, tuttavia, la prima volta che si parla di “nuova p2” (si pensi alle indagini di De Magistris), di “rifondazione della p2” o addirittura di una “p2 mai morta” (contate i piduisti ancora in vita).
Mi rendo conto che sia più semplice cercare di spiegare al lettore l’entità di una situazione “lobbistica” illegale richiamando lo spettro di Gelli, tuttavia ritengo che all’alba del nuovo millennio sia altamente improbabile che le “cricche” si inquadrino all’interno di organizzazioni propriamente dette, o addirittura massoniche.
Il punto è che non servono, non servirebbero. Anzi, sarebbero di intralcio. La p2, in questo senso, è stata di insegnamento: niente liste, niente tracce, o si rischia. Come possiamo osservare in questi giorni, già una semplice telefonata può essere troppo, figuriamoci una lista di nomi. E poi la p2 aveva un piano politico oltre che affaristico, questi signorotti sono “solo” degli affaristi, il piano politico è nelle mani del loro leader, inconsapevole in misura ignota delle loro losche faccende. Non per questo però si sostenga che Berlusconi ha attuato il piano della p2, non si guardi al programma politico, si guardi piuttosto ai “procedimenti”, ovvero, banalmente, il controllo dei media.